Salve Francesco,
posso dirti molte cose interessanti sull’argomento!
Ti illustro una serie di concetti nella speranza di offrirti un quadro completo della situazione.
Qualsiasi sito web può offrire spazi pubblicitari
Il primo concetto da comprendere è che qualsiasi sito web può offrire degli spazi pubblicitari.
La pubblicità sui siti web è una forma pubblicitaria consolidata nel web fin dalle sue origini che vede da un lato il sito web ospitante e dall’altro l’advertiser ossia l’azienda che richiede lo spazio per promuoversi.
Con il passare degli anni e con l’incremento di questo tipo di interscambio tra le aziende, sono sorte delle agenzie intermediarie che si occupavano di due compiti paralleli e complementari:
- Vendere spazi pubblicitari ad aziende
- Trovare siti web disponibili ad offrire spazi pubblicitari (in cambio di retribuzione)
Logicamente in questo scambio spazio pubblicitario (ospitante) CONTRO denaro (advertiser) l’agenzia intermediaria trattiene una percentuale così da retribuire il suo lavoro.
L’agenzia intermediaria più “famosa” è Google che con il suo servizio AdSense permette di vendere spazi pubblicitari ad altre aziende che possono acquistarlo tramite il servizio complementare chiamato AdWords.
Oltre ad AdSense esiste una folta schiera di agenzie intermediarie che si vendono-acquistano pubblicità sui siti web: Chitika, Intellilinks, Infolinks, Bidvertiser tanto per citarne alcune. Anche Amazon ha il suo programma di affiliazione.
L’azienda advertiser paga quando l’utente clicca
Il secondo importantissimo punto è che l’advertiser paga il sito ospitante (e quindi l’intermediario) solo quando l’utente clicca
Per tale motivo ci si rifersice spesso a questo modello pubblicitario con il termine Pay-per-click (letteralmente: pagamento per click).
Questo semplicissimo meccanismo ha una portata rivoluzionaria poiché spinge sito ed intermediario a migliorarsi così da attrarre il maggior numero di utenti e offrire loro pubblicità con alta probabilità di click.
E questo ci porta al prossimo step…
Più una pubblicità è pertinente, meglio è!
Come giustamente avevi notato nelle pubblicità nei siti è comune trovare “banners perfettamente aderenti all’argomento del sito” proprio per il motivo spiegato al punto precedente.
Se la pubblicità è pertinente smette di essere una pubblicità e diventa informazione (citazione tratta da Advanced Google AdWords di Brad Geddes che ti straconsiglio di leggere), diventa maggiormente attrattiva e riscuote più successo.
La grande rivoluzione della pubblicità nel web rispetto la pubblicità “classica” è chiara anche se il grande pubblico ne è poco cosciente; cartelloni lungo le strade, volantini sul parabrezza, fastidiosi spot televisivi: sono tutti esempi di pubblicità non pertinente destinata a fallire nella stragrande maggioranza dei casi.
Le aziende (brave) testano tanti banner
Sempre per i motivi precedenti, le aziende advertiser effettuano numerosi test volti alla ricerca del banner perfetto affinché la propria pubblicità nei vari siti web ritorni i massimi risultati (al minor costo).
Questi test sono solitamente dei testa-a-testa dove due impostazioni alternative si confrontano in condizioni simili; qualche esempio:
- Stesso banner – Siti differenti
- Banner diversi – Stesso sito – Orari o periodi differenti
- Banner diversi – Siti diversi
- ecc…
Queste competizioni prendono il nome di A/B test con riferimento al fatto che si sta decidendo quale delle due alternative è la più efficace in termini di ritorno per l’azienda.
Chiaramente la dicitura è indicativa. Non raramente ho effettuato campagne pubblicitarie AdWords sperimentando differenti soluzioni in regioni diverse, tanto per fare un esempio.
La “cosa bella” degli A/B test e della pubblicità online in generale è che tutto è misurato dal singolo click al comportamento dell’utente passando per i costi di ogni singolo click. Questo offre possibilità di miglioramento infinite per le aziende – possibilità che non puoi neanche sognare da lontano con la pubblicità “classica”.
Ogni click ha un costo differente
Quello che ti ha detto il tuo amico e ossia che -cito testualmente- “quelle aziende pagano di più per poter avere il loro spazio su un determinato sito non è del tutto vero.
Non è vero poiché il costo del click varia in base a moltissimi fattori tra i quali la concorrenza in quel settore.
Per farti un esempio un mio cliente è arrivato a pagare oltre 12€ per un click collegato alla parola “polizza assicurazione auto” su un annuncio di quelli che compaiono nei risultati di ricerca di Google (cosiddetta Rete Ricerca di AdWords); altro esempio concreto, un’associazione musicale paga meno di 1€ per i click proveniente dai suoi banner presenti in siti (Rete Display di AdWords) di musica e simili.
Quindi come puoi vedere il “comparire su un determinato sito” non è condizione sufficiente per incrementare i costi della campagna.
Hai capito come funziona la pubblicità sui siti web?
Spero di averti fornito i concetti base per muovere i primi passi in questo mondo.
Ciò nonostante la pubblicità sui siti web è un argomento molto vasto che copre svariati parametri e tecniche.
Qualora tu abbia ancora dubbi o ulteriori curiosità non esitare ad inviarmi un commento qui sotto!